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Andare in bici in un altro modo

Andare in biciletta significa per molti procurarsi un mezzo decentemente all'avanguardia della tecnica e avventurarsi in una bella giornata di sole sulle strade secondarie e nei boschi, cercando di quadrare il difficile cerchio dei propri limiti di tempo, di forma fisica e - non ultimo - di budget economico (ormai le migliori bici da strada e da off-road costano assai care!).

Andare in bicicletta, per pochi, significa talvolta anche il contrario. Sembra strano, ma è così. Né invero quei pochi sono poi così pochi, come potrebbe sembrare da fuori

In una sorta di magica ascesi, fatta - come sempre - di fatica e di concentarzione mentale, il meglio del ciclismo forse si gode pedalando ...contro natura!

Di notte, per esempio.

Perché no?

La notte è bellissima. D'estate è dolce, malinconica e romantica. D'inverno è severa, algida e talvolta glaciale. Ma la luce della notte (sembra una contraddizione) è sempre magica. Con o senza la luna. E' una luce fatta di riflessi e di bagliori, di luci che tremolano. Di chiarori che l'occhio del ciclista, tornato un po' animale, cerca avidamente per crearsi un orizzonte che di notte non può vedere, ma che gli è indispensabile per tenersi in equilibrio sulla bicicletta...

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Notturne

A cavallo altrimenti di un ...ferrovecchio!

Che però ha un fascino immortale, che sa di storia, Un fascino che le specialissime di ultima generazione non avranno mai.

Di gran moda ormai da anni è il ciclismo praticato sulle bici del passato. Un ciclismo un po' in strafottente, che si fa beffe del progresso tecnico che ha portato oggi a biciclette spaziali, del peso di una coppia di pedali degli anni Sessanta.

Sono le bici ...della porta accanto! quelle che magari compri per duecento euro e rimetti a posto da solo...

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Ciclostorico

O, infine, pedalare contro tutto e contro tutti.

Con te stesso e contro te stesso, oltre ogni limite di distanza, di tempo e di fatica.

La randonnée è un po' la Legione Straniera del ciclismo! Quando vuoi stare da solo e sentirti, al tempo stesso, padrone del mondo e nullità infinitesimale. Quando il giorno e la notte, la pioggia e il sereno, la salita e la discesa diventano irrilevanti, perché tu sei l'assoluto e tutto il resto viene dopo, se viene. Quando torni l'animale che sei sempre stato e recuperi le percezioni primordiali della fame, quando hai fame, e della sete, quando hai sete.

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Randonnée

Alla fine che dire?

E' davvero questo un ciclismo contro natura? O forse contro natura è più quel tratto lungo o breve che si fa uscendo di casa, tra semafori e rotatorie, o sulle tangenziali che ci portano alle nostre care strade di serie B?

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